I disturbi sessuali possono essere di natura relazionale o legate a disturbi psicologici. Ogni persona ha nel suo immaginario un’idea legata alla sessualità che differisce da tutti quei condizionamenti che sono imposti dalla collettività e che riguardano tutte quelle regole che codificano la sua espressione nella nostra società. Spesso diviene difficile per la persona coniugare queste due realtà, dato che un problema sessuale viene vissuto con vergogna e in molti casi ha come conseguenza un ritiro sociale.
Mancanza di desiderio sessuale
Questi disturbi sessuali possono presentarsi ad un certo punto del ciclo di vita di una donna o di un uomo, come risposta ad un disagio relazionale nel rapporto di coppia e al sopraggiungere di disturbi psicologici che risvegliano tutti quei vissuti legati alle idee, ai tabù e ai traumi pregressi che sono stati appresi nella famiglia d’origine.
Troppe volte la mancanza di desiderio viene percepita come irreversibile e scollegata completamente da motivazioni che investono la sfera psicologica e relazionale della persona. Come se il desiderio si potesse assimilare ad un tasto on-off che si accende e si spegne a piacimento, senza considerare che corpo e mente vanno di pari passo; ed un blocco psicologico che investe anche l’ambito relazionale può nei fatti bloccare anche la risposta corporea ad un qualsiasi stimolo sessuale.
Aspetti psicologici delle disfunzioni sessuali
La sessualità è composta da tre dimensioni: biologica, psicologica e sociale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dà una definizione di sessualità umana: “La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali che arricchiscono e rafforzano la comunicazione e l’amore tra le persone”. Da questo si evince che la sessualità è alla base della costruzione dell’identità di ogni singola persona e che questa è presente in tutte le fasi della vita.
Quando parliamo della componente biologica della sessualità parliamo della sua funzione procreativa partendo dal presupposto che ciascun essere umano è dotato biologicamente di un apparato riproduttivo. Nella sua dimensione sociale, la sessualità questa volta acquista una connotazione culturale, in quanto le pratiche sessuali sono disciplinate nella nostra società, determinando ciò che è consentito e ciò che deve essere considerato tabù e sanzionato.
È in questo contesto che l’individuo apprende gli usi e i costumi per poter esprimere la sessualità secondo le credenze culturali, psicologiche e politiche. Questa “regolamentazione” della sessualità costituisce un condizionamento con cui l’individuo deve fare i conti dal momento in cui viene inserito in società a partire dalla sua nascita.
Da cosa dipendono i problemi di natura sessuale?
Nella sua dimensione psicologica, la sessualità può dare origine a disturbi sessuali, che sono correlati con gli stili di attaccamento che il piccolo apprende nella relazione con le figure genitoriali e che riproduce nella relazione di coppia.
Se la relazione con le figure di accudimento sarà stata improntata alla sicurezza e ad una relazione positiva basata sulla presenza emotiva e fisica, in cui i bisogni primari di attaccamento sono stati soddisfatti, la sessualità sarà vissuta in modo gratificante e la relazione di coppia sarà impregnata di emozioni positive basate sul rispetto, la comprensione dei bisogni e una comunicazione fluida e aperta.
Al contrario se la relazione con le figure di accudimento sarà stata improntata verso la mancanza di disponibilità rispetto ai bisogni personali di cura e attenzioni, nel rapporto di coppia l’adulto potrà sperimentare dei problemi di natura sessuale. In questa condizione si riscontrano problematiche di insicurezza, come: paura dell’intimità, avvertita come minaccia fino a sentirsi invasi nella propria identità, e conflitti relazionali che nel tempo logorano la relazione fino a sfibrarla.
I problemi sessuali possono essere definiti come l’incontro tra vissuti personali e relazionali, in cui alla base vi è un conflitto interiore irrisolto per cui la sessualità viene vissuta negativamente.
Ansia e depressione: il loro ruolo nei disturbi sessuali
Le persone affette da disturbo d’ansia comunemente presentano anche disturbi sessuali. L’ansia ingiustificata e incontrollata può causare un calo del desiderio sessuale che in alcuni casi può dare origine a disturbi del desiderio sessuale. Negli uomini questa condizione può compromettere la capacità di provare eccitazione dando luogo a disfunzione erettile o eiaculazione precoce, mentre nelle donne si possono presentare problemi nel raggiungere l’orgasmo (Anorgasmia) o dolore durante i rapporti sessuali (Dispareunia).
L’ansia patologica è correlata a stati depressivi tanto che la loro sinergia presenta un maggior rischio di incidenza nella manifestazione dei disturbi sessuali. Vi sono anche dei casi in cui il sesso diventa una vera e propria dipendenza definita: “sex addiction” o “ipersessualità”.
Alla base di questo comportamento vi è un’incapacità di controllare i propri impulsi che perdura nel tempo, in cui la ricerca costante di alleviare sintomi depressivi e ansiosi causati da traumi infantili irrisolti concorre al mantenimento della dipendenza. Essa avrebbe delle implicazioni negative e distruttive sulle relazioni sociali e nella vita professionale andando a peggiorare la qualità di vita.
Calo del desiderio sessuale a causa delle depressione
La depressione che è un disturbo del tono dell’umore è causa frequente dei disturbi sessuali femminili e maschili. Infatti, l’incapacità di concentrarsi, il rallentamento psicomotorio, i cambiamenti improvvisi di umore e un frenato slancio vitale portano ad una modificazione neurobiologica riducendo la secrezione dei neurotrasmettitori quali noradrenalina e serotonina, coinvolte nel controllo della sfera affettiva.
Nelle donne, i sintomi depressivi portano ad un calo del desiderio sessuale fino ad arrivare all’avversione completa nei confronti dell’atto sessuale. Nell’uomo, la depressione anche lieve o moderata può causare perdita di interesse sessuale provocata della mancanza di piacere e disturbi dell’erezione che riportano il focus sui problemi di coppia.
Nella coppia, le difficoltà della sfera sessuale si strutturano in seguito ad una crisi dei membri, attraverso: problematiche individuali, legate al sopraggiungere di disturbi d’ansia, depressivi, dell’umore, psicosomatici e di sofferenza emotiva; e problematiche relazionali, che comprendono difficoltà comunicative e difficoltà nella relazione genitori e figli, che non permetterebbero alla coppia di riorganizzarsi secondo un nuovo modello più funzionale.
Come curare i disturbi sessuali
Una lettura del sintomo sessuale in chiave sistemico-relazionale diventa efficace a rimuovere il blocco, migliorando le relazioni sociali e il benessere personale. Gli interventi di psicoterapia che utilizzo per risolvere il disturbo sessuale sono: la terapia con la coppia e la terapia individuale. Entrambe permettono di lavorare sulle problematiche psicologiche dei singoli che hanno portato all’instaurarsi del disturbo sessuale e sulle problematiche relazionali, in cui il sintomo della sfera sessuale diviene l’espressione di un malessere presente nella coppia o nel proprio contesto di relazioni significative.
Gli interventi di psicoterapia saranno orientati a un numero breve e circoscritto di incontri utilizzando come modello di riferimento la terapia breve strategica.
Inoltre, propongo percorsi brevi di terapia online in videoconferenza con la piattaforma Skype, che si sono dimostrati efficaci come la terapia a studio per risolvere in tempi ridotti i disturbi sessuali, utilizzando interventi di psicoterapia individuale e psicoterapia di coppia.
- Disturbo del desiderio sessuale
- Disturbi dell’eccitazione sessuale
- Disturbi dell’orgasmo
- Disturbi da dolore sessuale
- Disturbo del comportamento sessuale compulsivo