Mi ami e poi mi abbandoni: relazioni liquide
By: Jessica Zecchini
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Mi ami e poi mi abbandoni: relazioni liquide
Cosa si intende per relazione liquida? Come si comporta chi intrattiene relazioni liquide? Cosa sta cercando di evitare? Cosa può fare la terapia online?
Le relazioni liquide si distinguono per la loro fragilità, la debolezza nei legami, che vanno a dissolversi facilmente in seguito a un conflitto o con una scusa. Non si lotta per l’altro. Non si cresce. Non si affrontano davvero le dinamiche di coppia perché non ci si immerge, ma si rimane in superficie. Così facendo il legame non diventa mai davvero autentico, e nonostante le speranze, ci si ritrova nuovamente soli e confusi, in quanto un’altra caratteristica delle relazioni liquide è proprio quella di confondere il partner, che pensa di essere amato, in coppia, e poi vede l’altro andare via anche per motivi sostanzialmente banali e risolvibili.
Fu il filosofo polacco Bauman a trattare ampiamente di “relazioni liquide’’. Queste ultime si inseriscono infatti in una società che sta cambiando improntata sul consumismo, non solo degli oggetti ma anche delle persone e dei rapporti.
Figli della nostra società, che influenza malgrado decisioni, valori e comportamenti, i vincoli che si vanno a creare con gli altri sono estremamente fragili. Soprattutto in una coppia la progettualità condivisa va a dissolversi, per lasciare spazio al godimento immediato e narcisistico.
Tuttavia questa forma di “godere’’ a spese del rapporto, costringendo quest’ultimo a retrocedere, anche tramite prestazioni erotiche occasionali, rimane secondo Bauman una libertà soltanto apparente e illusoria.
Il libertinismo che si propone di sorpassare gli ingiustificati canoni moralistici del passato, cerca di distruggere ora ogni valore per soddisfare una nuova e moderna sete di consumismo. E’ la spinta a consumare infatti, tanto gli oggetti quanto le persone, che distrugge non solo il mondo ma anche l’amore.
In questo modo, infatti, si alimenta la paura della reale intimità tra persone, la paura di andare a fondo e mettersi in gioco, una grande dispersione delle proprie energie sessuali, empatiche e mentali, in relazioni più o meno significative.
Responsabilità e crescita
Le relazioni liquide si sviluppano intorno all’idea che provare dei sentimenti sia pericoloso. Si dà inoltre più peso all’approvazione esterna che al sentire profondo e interiore. L’individualità sente il peso della società. Si rincorre dunque la soddisfazione effimera tradendo spesso impegni e lealtà, pensando che sia il modo migliore per ottenere invece autonomia e rispetto.
I rapporti diventano oggetti di consumo. Per fuggire da una reale e partecipata intimità, ci si ferma a fantasie illusorie e infantili, spesso ripetute come da copione da una relazione all’altra (a tal proposito leggi il mio articolo “Relationship Hopping’’), e non si cerca più di costruire o di conoscere a fondo l’altro, mettendo la propria anima a nudo a favore di una crescita più alta e profonda.
Le risorse adulte, in un certo senso, non vengono utilizzate. E’ il bambino non guarito che c’è in noi ad agire, in maniera disadattata o ribelle, dietro una falsa facciata di autonomia. Al contrario, dovrebbe essere invece l’adulto consapevole, a guidare le nostre emozioni e a permettere la nostra autenticità di venir fuori in maniera più consapevole e adulta.
Il bisogno di concentrazione
Nell’era delle relazioni liquide e della distrazione costante, ciò di cui abbiamo bisogno è invece di concentrarci. Dovremmo cercare di non perdere l’esperienza di noi stessi, stare con il nostro malessere per risolverlo, ascoltarlo. L’evitamento, infatti, interrompe il contatto con la realtà e così facendo non c’è crescita o risoluzione.
E’ necessario in una realtà in cui persone, legami, affetti, si dissolvono con estrema facilità, sviluppare la presenza consapevole. Costruire e solidificare in primis sé stessi e la propria identità, a prescindere dall’esterno e dai canoni sociali, cercando di rimanere concentrati e attenti sui reali bisogni della nostra anima; per poi indirizzare tale presenza anche alla propria vita relazionale e affettiva.
Cosa può fare la terapia online?
La terapia online può aiutare a fare luce sulle paure nello stabilire relazioni con gli altri.
Spesso un trauma relazionale, anche in età adulta, con brusche rotture mai elaborate, appartenenti a relazioni precedenti, può portare le relazioni a restare attaccate a quel trauma, in una fase di congelamento, senza una reale rielaborazione. La terapia online può aiutare dunque una persona che cerca di stabilire relazioni liquide, ovvero più connessioni che relazioni, sulle sue paure che impediscono di liberarsi da carichi emotivi che portano su una strada fondamentalmente non appagante, che lo porta sempre di più in superficie disconnettendosi dal suo vero sé autentico.
Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.
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