La ferita dell’abbandono
By: Jessica Zecchini
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La ferita dell’abbandono
Come riconoscere la ferita dell’abbandono? Cosa la provoca? A quali problemi di salute può dare origine? Cosa può fare la terapia online per guarire la ferita dell’abbandono?
La ferita dell’abbandono è solitamente propria dei bambini che vengono abbandonati dalla madre o dal padre, o anche in senso più ampio, infanti con una regolare famiglia ma che sentono comunque il trauma dell’abbandono, spesso dettato dall’assenza o da episodi di separazioni segnanti che hanno fatto sì che questo trauma si sedimentasse.
Questa ferita crea persone dal profilo dipendente. E’ una dipendenza soprattutto in termini affettivi; chi ha la ferita dell’abbandono tenderà infatti a diventare dipendente dalla persona da cui vorrebbero affetto.
Caratteristiche fisiche e caratteriali della ferita dell’abbandono
Tale ferita, come le altre quattro, possono riflettersi, secondo Lise Bourbeau autrice di “Ascolta il tuo corpo’’, anche nell’aspetto fisico con dei tratti caratteristici che possono essere: occhi grandi, magnetici, spesso tristi, presenza di parti cadenti nel corpo o flosce, scarso tono muscolare, gambe solitamente deboli e schiena curva (non in grado di reggere il peso della vita da soli).
Il carattere è empatico, spesso altalenante tra umore felice e triste, la voce infantile o lamentosa. L’individuo è bisognoso di cure, attenzioni, sostegno, ama chiedere consigli in continuazione, ha difficoltà ad accettare i “no’’ o a trovarsi dinanzi a un rifiuto, si aggrappa agli altri, tende a piangere con molta facilità, si sente vittima dell’universo, attira la pietà. Può essere anche grande amante del sesso e del cibo, per compensare il suo vuoto di amore. Ama il contatto stretto, appoggiarsi nel senso letterale (cercando il sostegno ad esempio anche di una sedia), ama inoltre aggrapparsi fisicamente all’altro (tenerlo per mano, sottobraccio, fare anche dei balli in cui il contatto è avvinghiante).
Le sensazioni più frequenti di una persona con la ferita dell’abbandono sono: solitudine, troppa pressione, estrema gelosia e possessività (dettata dalla paura di essere abbandonati dal partner), sensazione di “non reggere’’ (sia fisicamente che mentalmente), sentirsi con il fiato sul collo.
Quali malattie può manifestare?
Secondo Lisa Bourbeau, la ferita dell’abbandono non si riflette solamente sull’aspetto fisico e sul temperamento ma, quando non elaborata, potrebbe essere individuata anche ispezionando problemi di salute più o meno gravi come: miopia, dolori alla schiena, asma o bronchiti, emicranie, episodi agorafobici, isteria, diabete, ipoglicemia, fino a malattie rare o particolari in grado di attirare l’attenzione.
Come si risveglia questa ferita?
La ferita dell’abbandono si risveglia solitamente da bambini, precisamente entro i tre anni di età. Il bambino, o la bambina, sentono la mancanza di un vero nutrimento affettivo da parte del genitore di sesso opposto; questa insoddisfazione a un grande bisogno, quello di essere amato, si andrà dunque a sedimentare, perpetuandosi e riattivandosi in tutte quelle situazioni che fanno sentire l’adulto nuovamente solo, abbandonato, dipendente di cure e di affetto. La persona dipendente si comporta spesso come un bambino in cerca di attenzioni, cercherà l’affetto sottomettendosi a ciò che lo circonda, pur di evitare di essere lasciato, cercando sostegno, lamentandosi o piangendo (un comportamento da non sottovalutare in quanto può portare a grandi sofferenze, come appunto la dipendenza affettiva). Sono solitamente persone che amano dire e far vedere come ce la fanno bene anche senza nessuno, e in parte spesso è vero (si tratta infatti molto spesso di uomini o donne indipendenti nel quotidiano e autosufficienti lavorativamente); tuttavia ogni qual volta la persona non si concede l’attenzione di cui ha bisogno, l’amore per se stessa, quando abbandona un progetto o qualcosa che le sta a cuore, quando non si ascolta e non si occupa in primis di se stessa, continuerà ad alimentare quella ferita.
Cosa può fare la terapia online? Quando la ferita dell’abbandono sta guarendo?
Tramite la terapia online è possibile individuare con un’attenta analisi, rivolgendosi anche al sistema familiare e intergenerazionale, se la ferita dell’abbandono è il nostro trauma da portare alla consapevolezza, se può essere l’elemento che non ci permette di crescere e di avanzare verso una vita serena e certamente più felice.
E’ possibile, inoltre, imparare a proteggere la nostra ferita e ad elaborarla, durante tutto il corso della nostra vita, imparando a capire e ad accogliere il nostro bambino interiore che solitamente si affaccia con dinamiche ricorrenti e precise in particolari situazioni che attivano la ferita dell’abbandono.
La ferita dell’abbandono è infatti in fase di guarigione quando l’individuo si sentirà davvero bene anche da solo, appagato, quando cercherà meno l’attenzione altrui e imparerà ad ascoltare di più se stesso.
E’ la ferita dell’amore, tramite la terapia si può giungere al suo più grande insegnamento dal punto di vista animico ed evolutivo, tale ferita vuole dirci di trasformare il dolore in amore e cura di sé. Arrivando a questo si potrà imparare a costruire un rapporto sano con se stessi e con gli altri, avere relazioni vere, basate sul vero amore e sul rispetto reciproco, imparando a scegliere ciò che davvero la nostra anima desidera per il suo cammino spirituale e materiale, verso la serenità.
Si consiglia anche la partecipazione al “gruppo di psicoterapia online per adulti vittime di abusi nell’infanzia” ( https://www.jessicazecchini.it/articoli/psicoterapia-di-gruppo-online-per-adulti-vittime-di-abusi-nellinfanzia/ ).
Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.
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