I diversi volti del silenzio

I diversi volti del silenzio

Come imparare a riconoscere i diversi volti del silenzio? Come tutelarsi da chi utilizza il silenzio per creare relazioni nocive? Cosa può fare la terapia online?

 

Tra le forme di comunicazione umana, una delle più importanti e dai numerosi volti, è proprio il silenzio.

Secondo la teoria dei cinque assiomi della comunicazione umana descritta, nel 1967, da Paul Wazlawick, nel suo libro “Pragmatica della comunicazione umana”, il primo assioma della comunicazione “E’ impossibile non comunicare”.

Il silenzio, infatti, ha sempre qualcosa da comunicare: le pause sono importanti, arricchiscono di significato e informazioni, in altri casi invece la “non-comunicazione’’ può assumere forme di manipolazione, di ricatto emotivo, di comunicazione scorretta o passivo-aggressiva. E’ necessario, pertanto. imparare a codificare le varie sfaccettature del silenzio.

Diversi utilizzi del silenzio:

  • silenzio per creare un clima di pace e relax: a volta il silenzio può essere generato semplicemente per rilassarsi, ricreare un clima confortevole e sereno;
  • silenzio come incapacità di formulare una risposta: a volte non si sa cosa rispondere a una domanda, un’affermazione, o come allacciarsi a un argomento, pertanto la pausa di silenzio è un meccanismo automatico connesso all’incapacità di trovare risposta (molto spesso è anche una forma di intelligenza scegliere di tacere piuttosto che affermare notizie false o confuse);
  • silenzio come arma di manipolazione: talvolta il silenzio non ha nulla a che vedere con clima rilassati o assenza di risposte ma, al contrario, si presta a voler diventare una forma di con-comunicazione per manipolare qualcuno, punirlo con l’assenza di parole, privandolo di un confronto o della nostra attenzione. Questa, o circostanze simili come “mettere il broncio’’, o far finta di “essersi dimenticati’’ della presenza di qualcuno, risultano essere utilizzi immaturi per utilizzare il silenzio nei rapporti;
  • silenzio nella comunicazione passivo aggressiva: anche qui il silenzio viene utilizzato come espediente punitivo o per creare ostruzionismo. La persona è arrabbiata o risentita per qualcosa ma non si assume la responsabilità di dire ciò che prova e di un utilizzo della comunicazione assertiva, preferendo dunque non reagire e punire con il silenzio (tacere, rispondere a monosillabi, togliere il saluto, far finta di non sentire/vedere l’altro…), nella speranza che siano gli altri ad accorgersi della sua rabbia, o di ottenere potere sull’altro, rendendolo impotente tramite il ricatto emotivo che genera vuoto e impossibilità di difendersi, andando a ostacolare dunque lo scambio di comunicazione (talvolta senza dare spiegazioni).

Silenzio o dialogo?

Sia il silenzio che il dialogo sono due modalità essenziali nella comunicazione. Il silenzio però dovrà essere utilizzato in maniera assertiva e mai per punire o ricattare l’altro, tanto meno per esprimere dissenso e frustrazione tramite atti manipolativi.

E altresì importante, tuttavia, che la comunicazione avvenga quando entrambe le parti sentono di farlo. Scegliere infatti di adottare il silenzio per rielaborare un problema o un senso di disagio non è una scelta errata. Nel silenzio è possibile infatti andare più in profondità, ascoltarsi, chiarirsi le idee, distaccarsi da quanto successo, far sbollire la rabbia.

Passato questo momento però, in cui abbiamo dichiarato di voler prenderci del tempo e di aprirci all’altro in un secondo momento, è bene però agire con maturità non sottraendosi a un confronto. E’ necessario darci la possibilità di comunicare i motivi delle nostre scelte o della nostra frustrazione, dando anche all’altro la possibilità di comunicare con noi, ricordando sempre la reciprocità di responsabilità in qualsivoglia rapporto.

Il silenzio dunque è importante come anche decidere di dialogare ma solo nel momento giusto per entrambe le parti.

Cosa può fare la terapia online?

La terapia online può aiutare innanzitutto ad analizzare dinamiche relazionali, dare le basi giuste per comunicare in maniera più assertiva e imparare a superare i conflitti, nonché ad uscire da rapporti o circostanze tossiche basate sulla non-crescita, sul silenzio punitivo, la manipolazione o la comunicazione passivo-aggressiva; imparando dunque sia  a comunicare in maniera corretta per risolvere i problemi, che a difendersi dalle persone e dagli ambienti nocivi.

 

Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.

Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp  370 32 17 351.

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