5 tipologie di papà a cui stare attenti
By: Jessica Zecchini
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5 tipologie di papà a cui stare attenti
Quali sono le 5 tipologie di papà che possono danneggiare involontariamente lo sviluppo dei figli? Qual è l’importanza del ruolo del papà? Cosa può fare la terapia online?
Al giorno d’oggi diversi studi dimostrano come il ruolo affettivo di un padre all’interno della famiglia è altresì importante e determinante, fonte per il bambino di accudimento e di attaccamento.
Il padre, dunque, è importante tanto quanto la madre, e pertanto il ruolo genitoriale non potrà essere delegato come si faceva in passato (madre che si occupa della casa e dei figli, padre che delega o fissa solamente le regole).
Sia l’amore che il rifiuto che i bambini percepiranno, infatti, saranno determinanti per la loro crescita, salute mentale, equilibrio ed autostima, non solo nell’infanzia ma anche nella successiva vita adulta.
Quali sono dunque le 5 tipologie di papà che, con il loro comportamento, potrebbero compromettere un sano sviluppo per il bambino?
1-Papà assente
Quando parliamo di assenza parliamo di mancanza di coinvolgimento della figura genitoriale per l’emotività del bambino. La figura di questi papà è disfattista o giudicante, poco interessato alla sfera emotiva e creativa del bambino, poco presente nelle sue tappe di sviluppo, poco attento alle sue piccole conquiste, ai suoi tentativi di esplorazione del mondo e di coinvolgimento.
Quello che rimane al bambino di un papà assente è un vuoto psicologico che può lasciare nell’animo ferite come: ansia, insicurezza, disistima, sensazione di non essere abbastanza, costante bisogno di essere approvati, problemi comportamentali.
2-Papà immaturo
Un papà immaturo, come dice la parola stessa, è inaffidabile. Non può essere dunque un appoggio sano e solido per il proprio figlio. Questa tipologia di padre tende a coinvolgere il bambino nelle discussioni con il partner, oppure a non ascoltare appieno i problemi del piccolo trasportando l’attenzione su di sé (narcisismo acquisito: “anche io ho fatto, anche io ho provato, io, io, io’’); tende a scaricare le sue frustrazioni sul bambino (ribaltamento dei ruoli).
Spesso si crede “Dio in terra’’, minimizza, è superficiale, sprezzante, non ascolta, è incapace di dialogare correttamente con il bambino quando sbaglia, fino a ricordargli sovente di quanto lui gli sia debitore per la sua vita, alimentando il senso di colpa, questo tratto è comune anche a diversi madri), accertandosi che il figlio non si allontani dalla vita del genitore, gelosie per eventuali partner, amicizie, motivazioni che porterebbero il bambino (ormai ragazzo o adulto) lontano da casa.
In questo caso le conseguenze più comuni di una figura genitoriale immatura sono: sensi di colpa, rabbia repressa, incapacità di stabilire relazioni solide, solitudine emotiva, ansia.
3-Papà autoritario
Solitamente il padre autoritario è rigido e inflessibile, estremamente esigente, non comprendo i reali bisogni del figlio perché incapace di ascolto attivo e partecipe, spesso punisce senza fornire spiegazioni reali o comprensibili al bambino, i toni sono rudi e freddi, nei casi più disagiati e squilibrati usa la violenza.
Il bambino che cresce con un padre autoritario manifesta modi aggressivi, difficoltà nell’ accettare le figure autoritarie nelle varie fasi della vita (insegnanti, capi aziendali, etc). Il rapporto con i suoi genitori sarà distaccato, improntato a richiamare però l’attenzione del genitore su di sé, anche in maniera problematica.
Allo stesso tempo, il bambino, non avendo adeguati margini di libertà per favorire la sua espressione, il suo corretto sviluppo, porterà con sé anche problemi di autostima, di autonomia, relazionali, talvolta potrebbe avere una sfera creativa troppo rigida o intaccata. Nei casi più patologici potrebbero manifestarsi anche in età adulta disturbi come quello ossessivo-compulsivo, tratti narcisistici, comportamenti paranoici, o sadici.
Una volta cresciuti, i figli di genitori autoritari tendono a adottare a loro volta uno stile genitoriale autoritario nei confronti dei propri figli. Tale stile genitoriale può essere perpetuato dal precedente bambino sui suoi figli, una volta diventato padre o madre.
4-Papà permissivo
Diametralmente opposto a quello autoritario c’è il papà permissivo. Il genitore troppo molle e indulgente, si riserva di non esercitare il controllo sui suoi figli né di utilizzare la sua autorità di padre.
In questa dinamica non c’è una reale e distinta comprensione dei ruoli, tra chi è l’adulto e chi è il minore. Un papà permissivo tenderà a coinvolgere i figli in ogni questione famigliare, cercherà sempre di fornire ai propri pargoli giustificazioni per i suoi comportamenti, spiegazioni sulle regole che vorrebbe impartire e che fa fatica a far rispettare, se i figli sporcano non li responsabilizza nel riordino, consente ai figli di regolare da solo le proprie attività intervenendo di rado e per nulla in queste, quando è il momento di avere polso preferisce manipolare il bambino ragionandoci, anziché usare la sua autorità sana (Stile autorevole) di genitore.
Da ciò si evince che padre e bambino stanno sullo stesso piano e ricoprono lo stesso ruolo (talvolta fino all’assurdità, in cui ci si ritrova con dei bambini che dettano regole ai propri genitori!). Tuttavia, questo comportamento dà vita a bambini, proprio come nel caso del padre troppo autoritario, che hanno difficoltà a seguire regole e indicazioni, l’autorità nelle questioni di vita pubblica o privata (scuola, lavoro, relazioni, etc.), non sono coscienti dei limiti e dei confini da avere in una società. La futura indipendenza e autonomia passa anche attraverso un sano confronto con l’altro e con i ruoli sociali, pertanto, la crescita ne risulterà compromessa e problematica.
5-Papà iperprotettivo
L’ultima tipologia di papà da temere è quella del padre iperprotettivo. Secondo gli studi, in questa tipologia ci si rivedono anche molte mamme. È il classico genitore che utilizza frasi come: “Copriti che ti ammali!’’, “A che ora torni?’’, “Dove sei? Cosa fai? Con chi vai?’’, “Non prendere lo scooter che è pericoloso. Se lo prendi vai piano’’, “Non prendere l’aereo’’, “Non fare questo e non fare quello’’.
Apparentemente sembrerebbe un papà che si preoccupa per il proprio figlio, e fin qui non ci sarebbe nulla di male, se non che tali frasi ripetute in maniera ripetitiva, ossessiva, già dai primi anni del bambino, instilla in lui paure ingiustificate, timori, dubbi, bassa autostima. Il genitore apprensivo ostacola il sano sviluppo di suo figlio con le sue eccessive paure e timori. Il bambino fa sua l’idea che “vivere’’ sia pericoloso e di conseguenza il bambino, una volta diventato adulto, penserà di non potercela fare, di non avere i giusti mezzi. Sarà perseguitato dall’angoscia e dalla negatività, dalla scarsa fiducia in se stesso e negli altri.
Cosa può fare la terapia online?
La terapia online può aiutarci ad analizzare il tipo di rapporto con il padre, e anche come andare a reintegrare questa figura all’interno della propria personalità, soprattutto nel caso in cui abbiamo avuto a che fare con padri problematici, come abbiamo visto nella descrizione delle cinque tipologie di papà che danneggiano lo sviluppo dei figli. Tuttavia, la figura del papà rimane una figura importante.
Più che prendere le distanze da questa figura è fondamentale invece cercare di reintegrarla nella propria personalità, con l’aiuto dello psicoterapeuta, andandola a riprendere per fornirgli nuovi significati nella mente del figlio o della figlia (o di noi stessi se la questione ci riguarda in prima persona).
La figura paterna e gli strascichi educativi che ci portiamo dietro possono inoltre impedire di avere relazioni sane con i futuri partner. Il rischio è proprio quello di incappare in relazioni fallimentari.
Pertanto, più che smantellare, dunque, è necessario reintegrare la figura paterna comprendendola pian piano con compassione, integrandola anche dal punto di vista di quello che ha vissuto il padre nella sua famiglia di origine, e cercare di pensare a una figura che ha fatto il possibile in quel momento, con gli strumenti che aveva. Rivederla dunque, alla luce di un’educazione paterna odierna più sana, pur senza demolirla.
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