La ferita dell’umiliazione: “il masochista”

La ferita dell’umiliazione: “il masochista”

Che maschera indossa chi ha la ferita dell’umiliazione? Quali sono le strategie di coping? Cosa può fare la terapia online?

 

Gli studi di Evelin Lindner (2001) evidenziano come l’umiliazione possa essere intesa come un trauma spesso trascurato, una sorta di “ferita invisibile” che tuttavia incide profondamente sull’autopercezione e sul senso di sé. Allo stesso modo, altre ricerche esplorano le emozioni correlate, come la vergogna e l’imbarazzo, che si intrecciano strettamente con l’esperienza umiliante, creando un vortice di sentimenti negativi e auto-deprecatori. Queste dinamiche, benché complesse, rappresentano i primi passi verso la comprensione del fenomeno e delle sue ripercussioni sul benessere emotivo e psicologico degli individui.

 

L’umiliazione può essere particolarmente intensa quando colpisce aree della nostra identità che sono già vulnerabili o insicure. Ad esempio, un individuo che ha una bassa autostima può percepire un’esperienza umiliante come una conferma delle proprie insufficienze. L’umiliazione spesso si manifesta in situazioni in cui una persona percepisce di aver perso il rispetto degli altri o il proprio status sociale. La sensazione di essere esposti, svalutati o derisi pubblicamente può aumentare l’intensità della ferita emotiva.

 

Un elemento distintivo dell’umiliazione è il senso di impotenza. Le persone umiliate spesso si sentono intrappolate, incapaci di reagire o di difendere la propria dignità. Questa incapacità di risposta amplifica il senso di vulnerabilità. L’individuo umiliato può vivere un conflitto interno, oscillando tra il desiderio di ritirarsi per evitare ulteriori umiliazioni e il bisogno di affermarsi. Questo conflitto può generare stress e confusione emotiva. L’umiliazione è strettamente legata alla vergogna e alla colpa. Rowland S. Miller (1995) esplora come la vergogna, che si manifesta quando si percepisce di essere visti negativamente dagli altri, sia un elemento centrale dell’umiliazione. La colpa può emergere se la persona umiliata inizia a credere di aver meritato in qualche modo l’umiliazione.

 

L’umiliazione può portare a un senso di isolamento e disconnessione dagli altri. La paura di ulteriori esperienze umilianti può rendere difficile fidarsi degli altri e stabilire relazioni autentiche. La maniera in cui un individuo reagisce e si adatta dopo un’esperienza di umiliazione può variare notevolmente. Alcuni possono interiorizzare l’esperienza, portando a problemi di autostima. Altri potrebbero sviluppare meccanismi di difesa, come la rabbia o l’aggressività, come modo per proteggersi da ulteriori ferite. In alcuni casi, un’esperienza umiliante può portare a un processo di riflessione e crescita personale. L’individuo può riconsiderare le proprie priorità, rafforzare la propria resilienza e imparare strategie per gestire meglio situazioni simili in futuro.

 

Gli autori  Elison, J, Lennon, R. & Pulos, S. (2006) identificano quattro diverse strategie di coping che gli individui usano in risposta all’umiliazione: l’isolamento (ritirarsi dagli altri), l’evitamento (sottrarsi alla situazione), l’attacco di sé (auto-critica) e l’attacco ad altri (aggressività). Quindi vediamo che l’umiliazione è associata ad una maggiore propensione verso strategie di coping negative.

 

Ferita dell’umiliazione e infanzia

L’infanzia di una persona che ha subito la ferita dell’umiliazione può essere caratterizzata da diverse esperienze e dinamiche relazionali che contribuiscono allo sviluppo di questo specifico tipo di sofferenza emotiva. È importante  comprendere  che non esiste un’unica “formula” o scenario che determini la ferita dell’umiliazione, e le esperienze di ciascun individuo possono variare significativamente.

Tuttavia, ci sono alcune situazioni e comportamenti comuni che possono contribuire a creare questa ferita:

  1. Rifiuto o Critica Costante: Un bambino che è costantemente criticato, deriso o rifiutato dai genitori, tutori o coetanei può interiorizzare un senso di vergogna e umiliazione.
  2. Confronti Negativi: Essere costantemente confrontati in modo sfavorevole con fratelli, coetanei o aspettative irrealistiche può portare il bambino a sentirsi inadeguato o umiliato.
  3. Bullismo o Esclusione Sociale: Subire bullismo o essere esclusi da gruppi sociali possono essere fonti potenti di umiliazione.
  4. Aspettative Elevate e Inesaudite: Alcuni bambini possono subire pressioni per soddisfare aspettative elevatissime e, quando non riescono a raggiungere questi standard, possono sentirsi umiliati.
  5. Punizioni Umilianti: Punizioni severe, pubbliche o umilianti possono lasciare cicatrici emotive durature.
  6. Negligenza Emotiva: A volte, la mancanza di attenzione o di cura emotiva può far sentire un bambino trascurato e indesiderato, contribuendo alla ferita dell’umiliazione.
  7. Ridicolizzazione delle Espressioni Emotive: Se un bambino viene deriso o punito per esprimere emozioni o vulnerabilità, potrebbe imparare a associare tali espressioni a sentimenti di umiliazione.
  8. Situazioni di Imbarazzo Pubblico: Episodi traumatici o imbarazzanti che si verificano in pubblico possono essere particolarmente umilianti per un bambino.

 

La maschera del masochista

La ferita dell’umiliazione può portare a comportamenti e atteggiamenti che si manifestano e che vengono identificati come “maschera del masochista”. Questa maschera è un insieme di meccanismi di difesa e pattern comportamentali che una persona adotta, spesso inconsciamente, per far fronte al dolore interiore derivante da esperienze passate di umiliazione e rifiuto.  In questo contesto, il termine “masochista” non si riferisce strettamente al masochismo in senso sessuale, ma piuttosto a un modello più generale di comportamento in cui un individuo sembra ricercare, tollerare o rimanere intrappolato in situazioni che sono in qualche modo umilianti o dolorose.

 

L’adozione della maschera del masochista può essere vista come un tentativo di gestire e controllare la sofferenza derivante dalla ferita dell’umiliazione. In pratica, attraverso il masochismo, l’individuo può cercare di dare un senso al dolore provato e di controllarlo in maniera proattiva, seppur distruttiva. Ciò può portare a una serie di comportamenti autolimitanti e autolesionisti, che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita dell’individuo e sulle sue relazioni interpersonali.

 

Il manifestarsi della maschera del masochista può essere il risultato di esperienze infantili traumatiche o di episodi di umiliazione vissuti in momenti critici dello sviluppo personale. In questi casi, la persona può aver interiorizzato un senso di indegnità o di inadeguatezza, che poi guida la propria autopercezione e le proprie interazioni con gli altri.

 

La Maschera del Masochista nelle persone con la ferita dell’umiliazione può includere alcuni dei seguenti aspetti:

  1. Autodenigrazione: L’individuo può avere una bassa autostima e tendere a parlare di sé in modo negativo, minimizzando i propri successi e mettendo in evidenza i propri fallimenti.
  2. Cercare Situazioni Umilianti: Alcune persone potrebbero inconsciamente cercare o rimanere in situazioni in cui vengono umiliate o maltrattate, perché ciò conferma le loro convinzioni negative su sé stesse.
  3. Difficoltà nel Stabilire Confini: La persona potrebbe avere difficoltà a dire di no o a stabilire confini chiari, permettendo agli altri di approfittare di lei.
  4. Sofferenza Silenziosa: Vi può essere una tendenza a sopportare il dolore o l’umiliazione in silenzio, senza cercare aiuto o supporto.
  5. Sacrificio Eccessivo: L’individuo potrebbe dedicarsi eccessivamente alle esigenze degli altri, trascurando le proprie necessità e desideri.
  6. Senso di Colpa e Vergogna: La persona potrebbe sentirsi costantemente in colpa o vergognarsi delle proprie azioni, anche quando non c’è motivo evidente per tali sentimenti.
  7. Ricerca di Approvazione: L’individuo potrebbe cercare costantemente l’approvazione o la validazione degli altri, spesso a scapito della propria autenticità.

 

Cosa può fare la terapia online?

La ferita dell’umiliazione può diventare parte integrante dell’identità di un individuo e influenzare il modo in cui percepisce sé stesso e il mondo attorno a lui. Superare la ferita dell’umiliazione richiede un processo di introspezione, di lavoro su sé stessi e, talvolta, di supporto professionale.

Il primo passo è riconoscere e accettare la presenza della ferita dell’umiliazione. È importante permettersi di sentire il dolore senza giudizio e senza minimizzarlo.

 

La terapia online può aiutare nel comprendere le radici dell’umiliazione,  riflettendo sulle situazioni o sulle relazioni che hanno causato la ferita offrendo una prospettiva chiara sulla propria storia personale. Inoltre, il lavoro in terapia avrà come  focus il  cambiare prospettiva sull’ interpretazione degli eventi umilianti. Ciò può includere il riconoscimento della propria innocenza o l’identificazione di fattori esterni che hanno contribuito all’evento.

 

Tramite il lavoro terapeutico si andrà  a rafforzare la propria autostima e il senso di autenticità che può aiutare a ridurre la vulnerabilità all’umiliazione. Pratiche di auto-compassione e affermazioni positive possono essere strumenti utili.

 

La terapia online aiuterà a sviluppare la resilienza, imparando a rimbalzare positivamente di fronte alle avversità e a non internalizzare l’umiliazione. In alcuni casi, il processo di perdonare sé stessi o chi ha causato la ferita può essere liberatorio. Questo non significa necessariamente riconciliarsi con la persona, ma piuttosto liberare sé stessi dal peso dell’umiliazione.

 

Nel dare supporto sarà fondamentale il lavoro sull’ imparare a stabilire confini chiari e assertivi per prevenire future situazioni di umiliazione.

Inoltre, è importante creare le condizioni attraverso il lavoro terapeutico per ricevere sostegno da amici e familiari. Ciò può contribuire a creare un ambiente sicuro e accettante, favorendo la guarigione della ferita emotiva dell’umiliazione.

 

Si consiglia anche la partecipazione al “gruppo di psicoterapia online per adulti vittime di abusi nell’infanzia” organizzato dalla Dott.ssa Jessica Zecchini.

https://www.jessicazecchini.it/articoli/psicoterapia-di-gruppo-online-per-adulti-vittime-di-abusi-nellinfanzia/

 

Riferimenti Bibiografici: 

  • Elison J,, Lennon R., Pulos S. (2006). Investigating the Compass of shame:: The development of the compass of shame scale. Social Behavior and personality: an international journal, Volume 34, Number 3,pp. 221-238(18).
  • Miller, R. S. (1995). On the nature of embarrassability: Shyness, social evaluation, and social skill. Journal of Personality, 63(2), 315-339.
  • Lindner, E. G. (2001). Humiliation: Trauma that has been overlooked. Traumatology, 7(1), 32-43.
  • Tracy, J. L., & Robins, R. W. (2004). Putting the self into self-conscious emotions: A theoretical model. Psychological Inquiry, 15(2), 103-125.

Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.

Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp  370 32 17 351

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