La ferita dell’ingiustizia: “il perfezionista”
La ferita dell’ingiustizia: “il perfezionista”
Come si comporta chi ha la ferita dell’ingiustizia? Qual è l’origine? Come guarire? Cosa può fare la terapia online?
Chi ha la ferita dell’ingiustizia si comporta da “perfezionista”nella sua vita. Il senso del dovere lo schiaccia a tal punto da rifiutare tutto ciò che può dargli piacere; anzi quando il piacere si presenta si vivono sensi di colpa pensando di non meritarselo.
Il senso di riscatto lo si ottiene dedicandosi ossequiosamente ai compiti; il dovere che si trasforma in perfezionismo va a placare stati di ansia aumentando il bisogno spassionato di controllo.
L’ordine e la precisione sono parte integrante della vita di queste persone tanto da portarli avanti con ostinazione e testardaggine. Il portamento è rigido e fiero mostrando una compostezza che quasi taglia il fiato a chi interagisce con loro.
Sono persone che spesso vengono percepite dagli altri come respingenti e difensive verso chi cerca di entrare nel loro spazio. Possono essere invidiose se si paragonano agli altri, spesso tagliano i ponti e hanno una grande difficoltà a ricevere, per cui fanno una grande fatica a chiedere aiuto quando hanno problemi personali.
Vediamo insieme quali sono le caratteristiche che accomunano chi ha la ferita dell’ingiustizia.
Come riconoscere la ferita dell’ingiustizia: caratteristiche
- Eccessivo senso del dovere
Chi ha la ferita dell’ingiustizia si mostra riluttante al piacere per seguire solo il senso del dovere. Generalmente lavora tanto, esegue alla perfezione tutti i compiti assegnati, ma le emozioni vengono compresse per evitare di ascoltare i propri bisogni. Il senso di soddisfazione e la speranza di una vita serena sono solo mentali, ma nel profondo non ci si sente meritevoli di qualcosa di bello.
- Ordine e perfezionismo
Gli individui che hanno come ferita l’ingiustizia sono perfezionisti in tutti gli aspetti della loro vita. Spesso seguono uno stile di vita metodico, ordinato e dove poco spazio viene dato alla libera espressione di sé. La sofferenza è mascherata da una precisione che è ben vista a livello sociale andando a rinforzare la struttura rigida che ci si è costruiti.
- Aspettative irrealistiche
Il senso del dovere è grande e le aspettative verso sé stessi e gli altri sono irrealistiche. La pressione nel soddisfare le aspettative esterne è alta tanto da non sentirsi mai adeguati o all’altezza. La tendenza è quella di non essere mai appagati, ma sempre alla ricerca di una perfezione quasi mitica.
- Emozioni compresse
Le emozioni sono compresse e difficili da esprimere. Si fa fatica a chiedere aiuto e tutto deve essere sotto il controllo razionale. Non ci si concede di mostrare la vulnerabilità, anche quando sarebbe necessaria per una crescita interiore.
- Rabbia e senso d’ingiustizia
Queste persone sono più sensibili all’ingiustizia e questo li rende più facilmente rabbiosi e ipersensibili verso l’esterno. Spesso si sentono vittime delle circostanze e di torti subiti intenzionali e non. Detestano trovarsi in situazioni che gli vanno a risvegliare la vecchia ferita.
Ferita dell’ingiustizia e Modello familiare
Le persone con la ferita dell’ingiustizia possono aver subito nell’infanzia il tradimento di uno o di tutti e due i genitori a causa di paragoni fallimentari tra fratelli o per un tradimento delle aspettative da parte di uno o di tutti e due i genitori. Inoltre può derivare anche dalle aspettative dei genitori.
In questo caso la risposta dei figli sarà di due tipi:
1) quella di mettersi complementari cercando di soddisfare le aspettative genitoriali;
2) essere visti come “ribelli” e quindi sabotatori delle aspettative genitoriali.
In entrambi i casi regnerà l’insoddisfazione, la rabbia e il senso di rivalsa.
Da cosa origina la ferita dell’ingiustizia?
La ferita ha origine in quelle famiglie in cui i genitori o altre figure di riferimento si mostrano nei confronti dei figli insensibili, duri, e incapaci di comprendere la loro personalità in tutte le sue sfaccettature.
Sono figli che non possono esprimere sé stessi perché non verrebbero compresi andando incontro a critiche che sono attacchi alla loro identità; mentre alcuni di loro preferiscono uniformarsi alle aspettative genitoriali, altri preferiscono ribellarsi e subire gli attacchi genitoriali in previsione di una ricerca di affermazione della propria libertà individuale.
Guarire dalla Ferita dell’ Ingiustizia
La guarigione della ferita dell’ingiustizia richiede tempo e impegno. Bisogna lavorare su uno schema familiare che va cambiato partendo da un lavoro su sé stessi, per questo è necessario non essere frettolosi nell’ottenere risultati basati su aspettative irrealistiche.
La cura consiste nel riabbracciare la vulnerabilità mostrando il lato più fragile. Non sempre bisogna essere forti, a volte si può piangere o chiedere aiuto senza sentirsi giudicati. Inoltre, il perfezionismo e il bisogno di controllo devono trasformarsi in flessibilità. Non sempre il perfezionismo ci fa lavorare meglio, spesso va a bloccare anche i compiti più semplici. Inseguire la perfezione mitica è come credere nell’esistenza degli unicorni.
Per la guarigione è importante lavorare sull’autostima mostrando compassione e gentilezza nei propri confronti; diventando meno severi e giudicanti con sé stessi e con gli altri. La parola chiave è perdono per non essersi trattati bene imparando ad amarsi e a rispettarsi.
Lasciando andare il bisogno di controllo si andrà verso una maggiore soddisfazione e un miglioramento della qualità di vita. Finalmente si può esprimere sé stessi con gioia mostrando al mondo accettazione e bellezza.
Cosa può fare la terapia online?
La terapia online può far luce sulle aspettative genitoriali e se c’è stato un tradimento da parte di uno dei due genitori. L’elaborazione di vissuti traumatici partirà da un lavoro terapeutico finalizzato a una guarigione dell’anima che porti la persona a poter sperimentare la sua vulnerabilità come un’alleata nella sua vita andando a ridimensionare il bisogno di controllo e il perfezionismo.
La terapia online sarà altresì indirizzata verso un lavoro sull’autostima che vada a rafforzare l’amore per sé stessi e il rispetto verso i propri bisogni
Le persone con la ferita dell’ingiustizia hanno infatti la tendenza a non ascoltarsi e a negare i propri bisogni in nome del dovere. Per questi individui sarà fondamentale chiedere aiuto a persone fidate nei momenti di crisi esistenziale evitando di coprirsi dietro un’apparente autosufficienza che porta solo solitudine e sofferenza.
Essendo persone cresciute con aspettative genitoriali pesanti e irrealistiche spesso sono sensibili al giudizio diventando troppo severe verso sé stesse e di conseguenza verso gli altri. Per questo il perdono di se stessi e delle figure genitoriali diventa indispensabile per diventare compassionevoli nei confronti di sé stessi e del prossimo. Spesso l’intolleranza nasconde la mancanza di accettazione che la persona ha sperimentato nella sua infanzia da parte di uno o di tutte e due le figure genitoriali. Per questo “la persona intollerante” deve prima imparare ad accettare sè stessa per avere relazioni armoniose.
Oltre a un lavoro individuale di psicoterapia, può essere stimolante anche un lavoro di psicoterapia di gruppo online per adulti vittime di abusi nell’infanzia, per elaborare e confrontarsi con la propria ferita dell’ingiustizia in un clima accogliente di gruppo dando l’opportunità di una nuova crescita ed evoluzione.
Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.
Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp 370 32 17 351
Forse sono proprio così, forse ho soluzione,se non è troppo tardi ho 70 anni
Ciao Maria, non è troppo tardi. Se vuoi lavorare sulla ferita del rifiuto, puoi scrivermi su WhatsApp al 370 321 73 51.
Un caro saluto
Dr.Ssa Jessica Zecchini
Psicologa Psicoterapeuta Online