Sport estremi e psicologia

Sport estremi e psicologia

Cosa si intende per “sport estremi”? Quali sono i profili psicologici più diffusi tra coloro che amano praticare “sport estremi”? Cosa può fare la terapia online?

 

Con il termine “sport estremi’’ ci riferiamo a tutte quelle attività sportive che rientrano in tre caratteristiche principali: individualità, espressione creativa e assunzione di rischi (Weber 2002). Un esempio di sport definiti ad alto rischio possono esserlo ad esempio il paracadutismo, l’alpinismo, il motocross, il bungee jumping, il parkour, il surf, parapendio.

 

Andiamo a vedere però qual è il rapporto tra sport estremi e narcisismo, e tra sport estremi  (ma ad alto grado di concentrazione) e gestione emozionale.

Sport estremi: narcisismo e sensation seeking

Alcuni studi hanno definito come patologici gli individui che, detenendo una relazione malsana con l’emozione della paura, scelgono di praticare sport estremi in cui il pericolo appaga il loro desiderio di sfidare la morte.(stateofmind.it).

 

Altri approcci psicoanalitici invece, rivelano nel praticare sport estremi, la tendenza narcisistica.

Questo è spiegato dal momento che il profilo narcisista tende sovente a sopravvalutare le proprie capacità, a innalzarsi, a non considerare e accettare i propri limiti e le proprie vulnerabilità (Elmes & Barry, 1999; Hunt, 1996).

 

A tal proposito parliamo nello specifico di due tipologie di narcisismo: overt e covert. Se vuoi saperne di più puoi recuperare il mio articolo “Differenze tra narcisimo covert e overt’’.

Narcisismo overt negli sport estremi

Ricollegandoci agli sport estremi e alla loro psicologia, dunque, vediamo come i narcisisti overt, sono il profilo più diffuso che abbraccia attività ad alto rischio, affrontandole con sentimenti di vanità, arroganza, egocentrismo, mancanza di empatia per gli altri, “colleghi sportivi’’ in primis. L’attenzione su sè stessi è continuamente ricercata. Si cercano gratificazioni e riconoscimenti immediati, che se non ottenuti sfociano in collera (Gabbard, 1989; Masterson, 1981; Wink, 1991).

 

Narcisismo covert negli sport estremi

I narcisisti covert, ovvero nascosti, celati; sono per l’appunto individui che manifestano le loro tendenze narcisistiche in maniera apparentemente più sensibile. Anche se solitamente si tengono fuori dal centro dell’attenzione, vengono comunque nutrite aspettative grandiose nella propria mente, un mondo fantastico fatto di sogni e fantasie di grandezza. Spesso agiscono nelle competizioni sportive in modo apparentemente più umile per poi svelare un lato della loro personalità che rivela sentimenti di rivalsa e sopraffazione  soprattutto nei casi di sconfitta.

 

Sensation seeking e sport estremi

Un altro aspetto analizzato inoltre sugli sport ad alto rischio è la costante ricerca di emozioni forti: “sensation seeking’’. Vivere nuove esperienze, provare brividi di avventura, intense sensazioni, la ricerca costante dell’adrenalina per sentirsi vivi e appagato. Sono tutte caratteristiche appartenenti a un profilo “sensation seeking’’ che risulta rapito in maniera forte dal provare questa tipologia di sensazioni, che per ottenerle, opterà per circostanze sempre più rischiose.

Sport estremi: contattare le proprie emozioni

C’è però una piccola cerchia di sport estremi tra cui il canottaggio e l’alpinismo che si distanziano dalla mera visione del narcisismo e del sensation seeking, e che vanno più a fondo, mettendo in moto la capacità di concentrazione e soprattutto il desiderio di rimettersi in contatto con le proprie emozioni.

 

Come riporta un recente studio di Woodman, risalente al 2010, gli individui impegnati in attività sportive come canottaggio e alpinismo, riportano maggiori difficoltà a descrivere le proprie emozioni ed entrare realmente in contatto con gli altri (in particolare con il proprio partner).

 

Tali circostanze emozionali porterebbero questa cerchia di sportivi in particolare a praticare sport ad alto rischio in maniera tale da fronteggiare le proprie paure e le proprie difficoltà emotive; piuttosto che una semplice scelta narcisistica.

 

Alpinismo e canottaggio si differenziano pertanto da altre attività estreme come il bungee jumping ad esempio, anche per la dedizione, la fatica, e l’alta soglia di concentrazione impiegate nella riuscita di tale sport o competizioni.

 

Cosa può fare la terapia online?

Per quanto riguarda gli amanti degli sport estremi, la terapia online può aiutare a migliorare le capacità relazionali e a fare un lavoro più accurato sulle emozioni. Spesso la problematica più diffusa che viene fuori durante la terapia online, per chi fa sport estremi, è la gestione delle emozioni attraverso lo sport; che però poi si traduce nella vita pratica con scarse capacità relazionali ed emotive con gli altri.

Si ricerca di aumentare l’autostima tramite sport considerati anche estremi o pericolosi. Tali attività non dovranno dunque essere usate per andare a mascherare e a coprire tante altre emozioni negative. Spesso ci troviamo di fronte a giovani o adulti che hanno vissuto colpi di scena all’interno della propria famiglia, che hanno portato a un’infanzia caotica, tanto che poi da grandi, si ricercano emozioni forti (sensation seeking).

 

Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.

Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp  370 32 17 351.

Lascia un commento