BDSM: fantasie e prospettive biopsicosociali

BDSM: fantasie e prospettive biopsicosociali

Cosa significa l’acronimo BDSM? Quali tratti biologici, psicologici e culturali vanno a identificare una personalità BDSM? Cosa può fare la terapia online?

 

Il BDSM (Bondage and Discipline; Dominance and Submission) consiste in una pratica sessuale e psicologica, un gioco di ruolo sempre più diffuso, la cui sigla, tradotta, sta per “schiavitù e disciplina’’ – “sadismo e masochismo’’.

 

Tale gioco di ruolo dalle caratteristiche non solo sessuali ma, per l’appunto, anche psicologiche, può avvenire sia in gruppo che nella coppia, in cui le parti sono maggiorenni e soprattutto consenzienti.

 

I ruoli e le parti possono nella coppia o nel gruppo possono essere fisse, oppure flessibili e scambiabili tra i partecipanti. Il potere e lo scambio di esso, fra le parti, è il perno centrale di questa disciplina. Questo scambio di sottomissione e dominanza può avvenire in una vasta scena di giochi di ruolo, rituali o espressioni, come comandi precisi (ad esempio far inginocchiare l’altro), utilizzo di termini per riferirsi all’altro (come “mistress: padrona’’, o “slave’’: schiavo); utilizzo di tecniche di immobilizzazione o prigionia (gabbie, lacci, manette); di restrizione sensoriale (ad esempio bendare gli occhi), o di umiliazioni (come insulti, richieste, punizioni).

Tale pratica acquisisce sempre più valore anche tra la letteratura, assumendo una nuova luce, meno patologica o giudicante. Le statistiche di oggi riportano di come il BDSM sia una pratica diffusa tra persone istruite e/o intellettuali, spesso con almeno una laurea, appartenenti per lo più a contesti urbani. Un’ultima ricerca proveniente dal Belgio ha cercato di fornire una prima revisione sistematica riguardante tale disciplina per provare a riunire e definirla sotto un punto di vista biopsicosociale (tenendo dunque conto dei fattori biologici, psicologici e sociali che entrano in campo quando si parla di personalità BDSM).

Fantasie o quotidianità

La ricerca ha messo appunto innanzitutto come in parte l’interesse legato al BDSM rimanga relegato a una fantasia spesso inesplorata; dall’altro lato esiste invece un sottogruppo, seppur ristretto, che pratica tali giochi di ruolo attivamente, coinvolgendo anche altri aspetti della vita quotidiana h24. Nella maggior parte dei casi i dati riportano di come la maggior parte della popolazione abbia però avuto almeno una volta nella vita fantasie a sfondo BDSM; ma che solo la metà di loro le abbia messe in pratica almeno una volta nella loro vita o nella loro relazione di coppia.

Da qui la distinzione tra chi vede il BDSM come una forma di svago e chi come un vero e proprio orientamento, un modo di identificarsi. 

Proviamo a delineare quali sono i fattori più comuni che identificano la personalità BDSM, i tratti biologici, psicologici e culturali che vanno a delineare, nel corso della propria vita, una maggiore predisposizione e interesse verso tali pratiche; pur sottolineando di come le ricerche su questo campo siano ancora fonte di studio e in continua evoluzione.

Fattori biologici:

  1. inizialmente il BDSM era visto come una strategia funzionale di accoppiamento. Secondo le statistiche sono gli uomini a rappresentare in maniera più frequente la parte dominante, le donne sembrerebbero ricoprire o/preferire per la maggior parte ruoli di sottomissione e/o costrizione. A influenzare tale risultato è il sesso biologico, secondo il quale uomini prevalentemente dominanti e donne prevalentemente sottomesse, sono in grado di percepirsi a vicenda più attraenti, favorendo la nascita di prole biologica;
  2. altro fattore biologico che influenza il BDSM e il suo orientamento, sono i circuiti cerebrali del dolore e della ricompensa. Nonostante si pensi che possano essere modificabili nel tempo, alimentano però il perno centrale di tale pratiche e dunque lo scambio di potere, tale attività potrebbe pertanto incidere sulla volontà di rimanere “sottomessi’’ o di voler prendere la parte di “master’’ o “mistress’’. Per quanto riguarda gli studi è emerso come tramite risonanza magnetica funzionale, le personalità masochiste mostravano provare meno dolore anche durante la visualizzazione di video o immagini a tema, appunto masochista;
  3. l’età: anche l’età del partecipante sembra incidere sulla scelta del ruolo. L’età matura è maggiormente associata a un ruolo dominante rispetto a un’età giovane (il cui interesse sembra più orientato verso la sottomissione). Ovviamente tale fenomeno legato all’età è modificabile e variabile con il suo avanzare. Altri ricercatori suggeriscono di come questa preferenza possa cambiare anche in base a fattori sociali o culturali vissuti durante gli anni.

Fattori psicologici:

  1. i professionisti BDSM (master/mistress) riportano secondo gli studi maggiore estroversione, maggiore fiducia nelle relazioni, apertura alle nuove esperienze, minore instabilità emotiva, minore sensibilità al rifiuto, minore bisogno di approvazione;
  2. di contro, nel masochismo sessuale (ruoli di sottomissione), è emersa una maggiore predisposizione al disturbo borderline e, paradossalmente, livelli maggiori di narcisismo. Tale associazione dovrà sicuramente essere incrementata da studi futuri;
  3. stili genitoriali: anche gli stili di attaccamento risalenti all’infanzia e l’esempio di coppia ricevuto dai nostri genitori, risultano tra le ipotesi accreditate per la preferenza di un determinato ruolo nelle pratiche BDSM. Al momento si pensa che la presa di coscienza di una figura più autorevole nella coppia genitoriale, influenzi la visione del bambino nel determinare chi abbia diritto, per l’appunto, al ruolo dominante anche nelle future pratiche sessuali o di coppia;
  4. traumi sessuali: ulteriori ricerche suggeriscono infine la vicinanza del trauma sessuale ai maggiori interessi della pratica BDSM (ancora fonte di studio).

 

Fattori culturali:

  1. si pensa che aree urbane e un ambiente prettamente liberale (si pensi alle grandi città come ad esempio Berlino, Londra, ecc.) possano contribuire in maniera maggiore a intraprendere uno stile di vita BDSM.
  2. alti livelli di istruzione e apertura mentale,
  3. maggiori occasioni di entrare in contatto con la cultura BDSM (sia dal vivo come in gruppi e associazioni, che online), che contribuiscono a destigmatizzare tali forme di espressioni sessuali rimettendo in discussione il posto del BDSM, allontandolo gradualmente dalle psicopatologie.

Cosa può fare la terapia online?

La terapia online può essere di aiuto nella coppia che pratica o che intende praticare BDSM  innanzitutto per sondare la presenza o meno di psicopatologie che possano trasformare tale gioco di ruolo in una pratica nociva o pericolosa.

Con la terapia online è possibile infatti definire il proprio tipo di personalità legato al proprio pattern e vissuto familiare, (sia in maniera individuale che di coppia), per escludere la possibilità dell’instaurarsi di una coppia BDSM sadomaso a transazione nevrotica, in grado di replicare i traumi appresi durante l’infanzia e di riportarli nel gioco di ruolo, trasformandolo in una relazione (o in una pratica BDSM) pericolosa o addirittura letale.

 

Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.

Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp  370 32 17 351

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