Le 5 ferite animiche
Le 5 ferite animiche
Quali sono le cinque ferite animiche? Come condizionano la tua esistenza? In che modo può aiutarti la terapia online?
Secondo la teoria delle cinque ferite ogni essere umano si trova durante il corso della sua esistenza, più o meno condizionato nelle sue scelte, nel suo modo di sentire, nella sua quotidianità in generale, da uno o più di questi cinque traumi dell’anima, ovvero rifiuto, abbandono, ingiustizia, umiliazione e tradimento; i quali tendono ad attivarsi principalmente nell’infanzia, durante i primi approcci con le figure di accudimento, e possono perdurare anche nell’età adulta se il proprio “bambino interiore’’ non è stato ascoltato, accolto, e riportato alla consapevolezza con le sue vecchie ferite che possono compromettere la qualità di un’intera esistenza. Tale teoria ha riscosso ampio successo nell’opera “Le cinque ferite e come guarirle’’ di Lise Bourbeau. I principi fondamentali, tuttavia, sono risalenti agli anni ‘90 e attribuibili a John Pierrakos, fondatore di Core Energetica, il quale individuò i cinque traumi dell’anima e le loro “maschere principali’’, ovvero delineando la modalità con cui queste ferite interiori vengono portate nel mondo dal singolo individuo.
La novità di Lise Bourbeau sta nel fatto di adottare tale teoria, rivederla in alcuni punti ma, soprattutto, verificarla in primis su sé stessa. La scrittrice spiega come molti problemi appartenenti a diversi settori (piano fisico, emotivo, mentale) partano proprio da queste cinque ferite che molto spesso passano inosservate per anni, se non decenni, portando l’individuo a sviluppare maschere, finzioni, stratagemmi, per zittirli, non vederle e non sentirle, lasciandole in fondo al nostro subconscio totalmente indisturbate. Secondo l’autrice non necessariamente ci portiamo dietro gli strascichi di tutte e cinque queste condizioni invalidanti, ma tutti ne siamo vittime di almeno una di esse.
Non portare alla consapevolezza questi traumi dell’anima, causa di tantissime problematiche, in realtà, porta a non risolverle mai e a non venire mai a capo della propria sofferenza e degli schemi invalidanti che ha sviluppato, nel nostro corpo e nella nostra mente.
Al contrario partendo da queste cinque ferite è possibile smascherare e scavare a fondo, individuando la reale causa di tutta una serie di malattie o squilibri (come anoressia, obesità, dipendenze, ecc.); o modi invalidanti di sentirsi o rapportarsi al mondo. Andando a lavorare in maniera sana sulle reali cause di un problema sarà possibile dunque estirparlo, capirne i meccanismi, capire quale sia la ferita che non vogliamo vedere o che abbiamo sottovalutato per troppo tempo e che è la causa per pensiamo o ci comportiamo in un certo modo.
Andiamo ora a elencare tutte e cinque le ferite dell’anima, vedendole un pò più da vicino.
1 – La ferita del rifiuto
Questa prima ferita è anche la più profonda in quanto riguarda, più che il relazionarsi con l’esterno, l’individuo proprio in prima persona. E’ la ferita del fuggitivo, dell’incapacità di amare sé stessi e di accettarsi totalmente, con la conseguenza di sensazioni di disistima e svalutazione del proprio valore. Di conseguenza, però, la non accettazione di sé stessi porta a non riuscire ad accettare e ad amare nemmeno gli altri. Chi sperimenta la ferita del rifiuto tende a rimanere invisibile, in disparte, preferisce non essere visto, vivere nascosto se potesse. Questo comportamento porta però anche a non mettersi in gioco, a non accettare le sfide della vita e a fuggire. Tale ferita è tuttavia insita in persone molto capaci, introspettive, intellettuali che preferiscono il ritiro e la solitudine, e che dispongono di ottime doti di osservazione e di intuito.
2 – La ferita dell’abbandono
La ferita dell’abbandono è purtroppo molto diffusa in particolar modo nel genere femminile. In ogni caso, chi la sperimenta, trova grandi difficoltà a rimanere da solo o a trascorrere il proprio tempo solitario in maniera fruttuosa. Temono la solitudine, in quanto vissuta come sofferenza e cercando di allontonarla in tutti i modi, avvalendosi della compagnia altrui (molto spesso anche di persone che non fanno realmente al caso loro). La ferita dell’abbandono porta a sentire sempre una profonda carenza d’affetto; e in generale una grande ansia anticipatoria ( grande preoccupazione per un evento che ancora deve effettivamente avvenire). Tuttavia sono persone desiderose di impegnarsi anche socialmente, di far parte di associazioni, gruppi, con i quali condividere valori comuni o ideali.
3 – La ferita dell’umiliazione
La ferita dell’umiliazione porta a sperimentare un repentino senso profondo di vergogna o di inferiorità. Tuttavia i loro portatori sono persone capaci di grande impegno, seguono i loro progetti, e sono estremamente concreti ed efficaci anche nei lavori di gruppo. Queste capacità li porta a preferire lavori di manodopera, artigianali, o in cui le proprie capacità sviluppino qualcosa di concreto e tangibile, che possa anche attirare l’ammirazione degli altri. Ulteriori ostacoli che la ferita dell’umiliazione porta è mettere in secondo piano i propri bisogni, focalizzare le proprie energie all’esterno per soddisfare per prima le esigenze altrui. Empatia e ipersensibilità caratterizzano infine queste persone.
4 – La ferita del tradimento
Le persone sperimentano questa ferita in seguito a uno o più eventi legati che segnano, in loro, la fine della fiducia: promesse non mantenute, aspettative irrealistiche, ecc. Questo tradimento porta a diventare pretenziosi. Chi sperimenta questa ferita chiede e pretende molto da sé e dagli altri. La debolezza non è contemplata o, quanto meno, cerca di non far trapelare alcun segnale che possa mostrarli deboli. Si vanno a sviluppare inoltre grandi aspettative per il proprio futuro; questa visione di un futuro migliore e vincente, tuttavia, è pronta a godere a pieno del presente. Un altro aspetto è che le persone che provano la ferita del tradimento possono diventare dei veri e propri “controllori’’; cercano di tenere tutto sotto controllo per evitare di sentire di nuovo quella sofferenza causata dallo spezzarsi della fiducia, gli eventi, le situazioni, le persone; spesso sprecano molto le loro energie e hanno difficoltà ad affidarsi al flusso della vita o a delegare compiti e mansioni.
5 – La ferita dell’ingiustizia
La ferita dell’ingiustizia porta l’individuo a non sentirsi meritevole; a privarsi dei piaceri, della bellezza della vita, fino a quando non avranno portato a termine in maniera impeccabile un progetto o un compito, fino a quando non si sentiranno perfetti, degni di quel riscatto. E’ una ferita che assume anche una postura fisica ben definita, ovvero rigidità, portamento fiero, eretto. Grande precisione e senso dell’ordine; ma freddezza nelle relazioni e nel modo di rapportarsi. Solitamente questa è l’ultima ferita e va a svilupparsi quando l’individuo cerca la propria autonomia e il proprio posto nel mondo.
Cosa può fare la terapia online
La terapia online può aiutare nell’individuare quale delle cinque ferite dell’anima non è stata ancora individuata, portata alla consapevolezza e risolta. Le cinque ferite dell’anima possono essere apprese durante le fasi di sviluppo del bambino (nascita, distacco dalle figure genitoriali, tipologia di relazione con la figura del sesso opposto, primi tentativi e passi verso l’indipendeza,ecc); tuttavia questi traumi possono anche avere natura più estesa, ripetendosi a livello inter-generazionale (ovvero di generazione in generazione, a tal proposito è bene individuarne possibili collegamenti al fine di rielaborare la ferita, o le ferite, ancora invalidanti).Si consiglia anche la partecipazione al “gruppo di psicoterapia online per adulti vittime di abusi nell’infanzia” (https://www.jessicazecchini.it/articoli/psicoterapia-di-gruppo-online-per-adulti-vittime-di-abusi-nellinfanzia/).
Per informazioni scrivere alla Dott.ssa Jessica Zecchini.
Contatto email consulenza@jessicazecchini.it, contatto whatsapp 370 32 17 351
Per tutto il resto della mia vita, Le sarò infinitamente grato .
GRAZIE !!! DIO La benedica
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