Psicoterapia familiare: quando richiederla
By: Jessica Zecchini
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Psicoterapia familiare: quando richiederla
Cos’è la psicoterapia familiare? Quando richiederla? Perché non dovresti rimandare e chiedere un aiuto per risolvere i problemi familiari?
La psicoterapia familiare è una terapia rivolta a risolvere le complesse dinamiche relazionali che causano sofferenza a tutti i membri di un sistema famiglia, in cui si è bloccata la comunicazione e si sono irrigiditi i ruoli esasperando le tensioni familiari. Il fine della psicoterapia familiare è risolvere il malessere familiare, anche se il motivo per cui spesso viene richiesta è il disagio psicologico che viene manifestato attraverso dei sintomi da uno dei figli.
In realtà quest’ultimo si assumerebbe l’onere di mostrare agli altri membri che il malessere che lui prova, viene sentito in modo diverso anche gli altri. È inevitabile che quando una persona sperimenta un disagio (comportamentale, psicologico, o psicosomatico) soprattutto se parliamo di figli, bambini o adolescenti, anche il resto della famiglia sarà colpita da questa sofferenza. Una famiglia è sempre legata da un vincolo affettivo, per cui i membri sono intimamente legati sia nelle gioie che nelle sofferenze vissute.
Compito del terapeuta familiare
Per quanto riguarda la terapia familiare, non si sofferma sulla patologizzazione del singolo ma sul tipo di funzione che i sintomi ricoprono nella famiglia. Infatti, il sintomo di uno dei figli ha sempre il vantaggio di mantenere le cose così come stanno, perché cambiare è sempre difficile e significa dover sperimentare nuovi modi per relazionarsi e prendersi la responsabilità individuale di avere il potere di cambiare la situazione migliorandola.
Il compito del terapeuta familiare è guidare la famiglia all’ascolto reciproco, al riconoscimento delle dinamiche disfunzionali e al cambiamento di un nuovo assetto familiare che libera i membri dai ruoli rigidi e dai blocchi comunicativi per ristabilire un benessere familiare e individuale. Se la sofferenza viene accolta, dandogli un significato in cui tutta la famiglia si riconosce, il cambiamento non viene più visto come un attacco alla struttura familiare ma come un’opportunità per i membri di sperimentarsi con dei ruoli più flessibili nella relazione.
Cicli di vita e crisi familiare
La famiglia è un sistema complesso che si basa su gerarchie, ruoli e vincoli affettivi. Da sempre la famiglia occupa un posto rilevante all’interno della società. È fondamentale perché è in essa che nascono nuovi esseri umani, a cui viene affidato il compito di crescere e educare individui in modo che possano progredire verso l’autonomia.
La famiglia pone le basi per la costruzione della propria identità attraverso miti, tradizioni, principi, valori, e discostandosene quando si prende una posizione diversa che cambia la propria visione del mondo a seconda delle esperienze di vita vissute, e del contatto con il mondo esterno.
La famiglia è sottoposta a delle sollecitazioni interne al sistema, determinato da cicli di vita che regolano l’evoluzione del sistema familiare, e da sollecitazioni provenienti dal mondo esterno che la trasformano e che le impongono una continua riorganizzazione dei ruoli e delle regole.
Accade che quando la famiglia non fluisce liberamente da un ciclo di vita all’altro, le regole e i ruoli che erano funzionali nel vecchio ciclo incontrano dei problemi se vogliono essere mantenuti nel nuovo ciclo evolutivo. Per fare un esempio, se nel ciclo di vita nascita ed educazione dei figli trattare un figlio piccolo in modo accudente, preoccuparsi di nutrirlo, di come educarlo, dove mandarlo all’asilo e più tardi a scuola, è un compito funzionale all’evoluzione familiare di questa fase, lo stesso trattamento sarà disfunzionale nel ciclo di vita l’emancipazione dei genitori dai figli, in cui i ruoli e le regole del sistema faranno fatica ad adattarsi ad uno stadio in cui il figlio crescerà e dovrà svincolarsi dalla famiglia per rendersi autonomo.
La nascita dei disturbi psicologici nei figli
Ecco perché può accadere che il passaggio di evoluzione familiare da un ciclo di vita all’altro si interrompa, facendo nascere dei disturbi psicologici in particolare nei figli. Il malessere di un membro del sistema familiare si ripercuote anche su gli altri componenti, intervenendo sulle dinamiche relazionali dell’intero gruppo.
In questo modo le tensioni familiari si inaspriscono e così il conflitto. La famiglia sentendosi in pericolo ricerca diverse soluzioni tentate per risolvere la crisi, ma che si rivelano inefficaci e in grado solo di mantenere lo status quo e di far sentire il gruppo in stallo. Ecco perché è fondamentale che la famiglia agisca e non procrastini troppo la richiesta di aiuto ad un terapeuta familiare.
Quando è utile richiedere una terapia familiare?
Ci sono diverse ragioni per richiedere una terapia familiare. Come ho spiegato sopra, la famiglia nell’arco della sua evoluzione viene sottoposta a degli eventi critici che possono minare l’equilibrio della sua struttura interna. La sofferenza provocata da una perdita dell’equilibrio costringe i membri a riorganizzarsi, ma non sempre il sopraggiungere della crisi familiare riesce ad essere risolta senza aiuti esterni.
Tra gli eventi critici che vanno a creare instabilità in seno al sistema familiare, troviamo:
- Conflittualità nella coppia,
- L’arrivo di un bambino,
- Separazione o divorzio,
- La malattia,
- L’adolescenza dei figli,
- I cambiamenti lavorativi ed economici,
- Il pensionamento,
- Situazioni traumatiche vissute da uno dei suoi membri (lutti, incidenti, violenze, perdite).
Quando gli eventi critici costringono ad una nuova riorganizzazione e i membri non sono in grado di trovare da soli un nuovo equilibrio più funzionale a superare la crisi familiare, è importante chiedere aiuto ad un terapeuta familiare. Il terapeuta convocherà inizialmente tutta la famiglia (genitori e figli, anche in caso di separazione o divorzio), anche se ci saranno degli incontri in cui deciderà di convocare separatamente solo alcuni membri del sistema (ad es. incontro solo con i genitori o con il sistema fratelli).
Come si svolge la terapia familiare?
Durante le prime sedute, si darà ascolto al disagio e alla percezione del problema secondo il diverso punto di vista di ciascun membro, proprio come “una squadra di lavoro”, si andranno a concordare degli obiettivi su cui sarà impostato il progetto terapeutico, che sarà rivolto al cambiamento delle dinamiche familiari, relazionali e comunicative.
L’obiettivo del lavoro terapeutico con la famiglia è quello di lavorare sulla comunicazione, rimuovendo il blocco comunicativo o la carica conflittuale, rendendola capace di fluire in modo flessibile tra i membri con il fine di ricreare un clima di serenità e complicità in cui tutta la famiglia collabora nuovamente a degli obiettivi comuni.
La terapia familiare è efficace quando tutti i componenti del sistema familiare partecipano alle sedute, mettendosi in gioco, come protagonisti di una storia familiare che ad un certo punto, a causa di alcuni eventi precipitanti, ha perso la sua naturale capacità di autoguarigione. Sarà compito del terapeuta familiare mettersi anche esso in gioco per aiutare la famiglia a riprendere la sua naturale evoluzione.