Cos’è la Terapia breve strategica
La terapia breve strategica è un intervento breve (circa 10/15 sedute) finalizzato ad eliminare la sintomatologia per cui la persona sceglie di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, e ha come caratteristica quella di produrre risultati veloci e permanenti in quanto l’obiettivo è di andare ad agire sulle abitudini disfunzionali che riguardano tutte quegli atteggiamenti mentali che vanno a peggiorare la qualità di vita e relazionale.
Il terapeuta strategico non utilizza definizioni di “normalità” o “patologia” psichica e non medicalizza il sintomo ricorrendo ai farmaci, si focalizza sulle risorse della persona e sulla realtà psichica e relazionale che porta in terapia. In questo ambito, viene dato rilievo a tutti quegli aspetti funzionanti del comportamento della persona e anche a quelli meno funzionanti per stabilire delle strategie di cambiamento. Il disturbo psicologico non viene identificato con una malattia biologica da guarire, ma come un equilibrio disfunzionale da risolvere e trasformare in un assetto più funzionale.
La terapia strategica è una vera scuola di pensiero e non solo un modello terapeutico, in grado di risolvere rapidamente tutto lo spettro delle problematiche psicologiche esistenti, partendo dal modo in cui ogni persona si relaziona con se stesso, con le relazioni significative e con il mondo.
Essa avendo la triplice caratteristica di efficacia (nella risoluzione del problema) rapidità (in cui viene risolto) e permanenza (dei risultati raggiunti), si pone come cornice teorica e operativa per la risoluzione in tempi brevi di problemi clinici (individuali, coppia e familiari). Il suo campo d’azione può estendersi a diversi contesti personali, educativi, sociali e anche aziendali.
Cenni storici sulla terapia breve strategica
Le origini della terapia breve strategica si possono far risalire in America, da un gruppo di ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto in California. Le basi epistemologiche della Terapia Breve Strategica sono il costruttivismo radicale (E. von Glasersfeld, H. von Foerster), la teoria dei sistemi (E. von Bertalanffy), la pragmatica della comunicazione (P. Watzlawick, Beavin, Jackson), la logica strategica (J. Elster, N. Da Costa, G. Nardone) e la moderna teoria dei giochi (J. von Neumann). Anche se alcune strategie utilizzate nella terapia breve strategica possono essere rintracciate in una storia molto antica. Le loro origini risalgono all’arte persuasoria dei sofisti e all’arte dello stratagemma cinese, ovvero le antiche arti di risolvere apparentemente irrisolvibili situazioni mediante l’uso di stratagemmi e modi di comunicare suggestivi e persuasori.
Gli autori che in tempi recenti hanno sistematizzato l’opera di ricerca dei principi teorici, inserendo a livello applicativo anche l’analisi della comunicazione come strumento terapeutico per comprendere meglio il “sintomo” nel suo contesto di appartenza, sono: Paul Watzlawick appartenente al gruppo della Mental Research Istitute-MRI di Paolo Alto (Don D. Jackson, Jay Haley, Salvador Minuchin, Gregory Bateson, Virginia Satir, John Weakleand), agli studi sull’ipnosi e la suggestione di Milton Erickson, e In Italia Giorgio Nardone che propone la moderna evoluzione della terapia breve verso una forma avanzata di tecnologia terapeutica che, in oltre vent’anni, dimostra la sua fecondità ed efficacia nell’applicazione a molti contesti ed in diverse culture.
Infatti, nel 1990 uscirà il primo libro, nato dalla collaborazione tra Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, “L’arte del cambiamento”, in cui vengono presentati per la prima volta i protocolli specifici di trattamento per i disturbi fobici e ossessivo-compulsivi per la risoluzione rapida di questi disturbi.
Il costrutto della terapia breve strategica: “Tentata soluzione che alimenta il problema”
Il costrutto su cui si basa la terapia breve strategica è quello di “tentata soluzione che alimenta il problema”. La manifestazione del sintomo nei vari contesti sarebbe identificata come una “tentata soluzione” al problema, in cui come un circolo vizioso si accrescono i disagi ogni volta che la persona tenta di porvi fine perdendo fiducia nelle proprie capacità di risolvere la situazione. L’iniziale opposizione al cambiamento è qualcosa che riguarda la maggior parte degli esseri umani che preferisce adattarsi alla sua condizione, anche se infelice, invece di fare qualcosa per cambiare le sue abitudini, nonostante i risultati dimostrano che i propri comportamenti risultano inadeguati ed inefficaci ed in alcuni casi, a seconda della gravità, perfino dannosi. Così, ad esempio, gli stati ansiosi si alimentano proprio dalle sensazioni spiacevoli provocate dalla rigidità delle risposte alle esigenze dell’ambiente e dalla loro ridondanza a discapito di risposte diverse, adattive e funzionali. Le reazioni ai problemi, i pensieri, i comportamenti e le abitudini in questo caso diventano il problema stesso.
Nel 1987, Paul Watzlawick, membro del gruppo del Mental Research Institute-MRI di Palo alto, terrà un breve intervento “When the solution is problem” (Quando la soluzione è il problema) in cui illustra come i paradossi della comunicazione si introducano nella nostra vita quotidiana, al punto che spesso ciò che facciamo per risolvere un problema finisce per mantenerlo o per trasformarsi in un problema ancora peggiore.
Caratteristiche distintive della terapia breve strategica
- Focus sul presente: la terapia breve strategica si focalizza sul presente e sul futuro, tralasciando il passato che non si può cambiare. Lo psicoterapeuta strategico studia un intervento che si adatta a misura della persona in modo da guidarlo a sentire e ad agire diversamente. La sua analisi è minuziosa arrivando a scomporre il problema e prendendo in esame le strategie errate messe in atto fino ad adesso.
- L’intervento è diretto alla soluzione del problema portato dalla persona: In psicoterapia, troviamo altri approcci che affrontano la rielaborazione del passato o vanno a ristrutturare la personalità. La terapia breve strategica mira ad agire direttamente sul problema presentato dalla persona senza focalizzarsi troppo sul passato.
- Si arriva al grande cambiamento cominciando da piccoli passi: i piccoli passi sono la base da cui partire per ottenere grandi cambiamenti. Il terapeuta strategico guida la persona al raggiungimento di micro-cambiamenti fino al grande cambiamento finale, che è l’obiettivo concordato in prima seduta tra terapeuta e paziente, in cui si stabilisce il primo contratto terapeutico.
- Si pone l’accento sull’azione: il cambiamento si può ottenere in due modi: modificando la percezione della situazione (quindi il modo di pensare della persona) e modificando il modo di reagire alla situazione (quindi l’agire della persona).
Conclusioni
La terapia breve strategica ha la peculiarità di risolvere in tempi rapidi diversi tipi di disturbi, tra cui:
- Disturbi d’ansia: attacchi di panico, agorafobia, claustrofobia, ipocondria, disturbi ossessivi-compulsivi;
- Disturbi sessuali;
- Dipendenze alimentari: bulimia, disturbo d’alimentazione incontrollata (BED-binge eating disorder), anoressia nervosa.
Il terapeuta strategico utilizzerà la logica del problem solving per risolvere il problema, nei casi di originalità nella persistenza del disturbo presentato, non si arrenderà fino ad escogitare altre strategie sviluppate ad hoc per adattarsi alla persona.
Il fine ultimo è quello di costruire autonomia e indipendenza. Il cambiamento strategico è efficace quando la persona diventa autonoma e smette di appoggiarsi ad altre persone, prendendosi la responsabilità di gestire la sua vita.
La terapia breve strategica permette nella maggioranza dei casi di sbloccare rapidamente una patologia. La persona acquisirà maggiore autonomia, autostima e fiducia nelle sue risorse e nelle capacità personali.
È chiaro che bisogna sfatare il mito che problemi e disagi psicologici possano essere risolti solo attraverso un sofferto e lungo percorso terapeutico che deve durare degli anni.
Nella terapia breve strategica esistono anche casi che richiedono una terapia più lunga, ma resta il fatto che rimane numerosa la casistica in cui cambiamenti significativi e rapidi si raggiungono in poche sedute.